Dopo il grande successo ottenuto da Pino Petruzzelli con il suo “Chilometro Zero” la Stagione Teatrale cairese riprende giovedì 7 febbraio, alle ore 21.00, con un altro grande appuntamento da non perdere. Sul palco del Teatro Città di Cairo Montenotte saliranno infatti Mario Zucca e Marina Thovez con un esilante testo del grande commediografo latino Tito Maccio Plauto: Càsina, rielaborato e diretto dalla stessa Thovez. I due attori, in un tourbillon di situazioni comiche e con rapidissimi travestimenti, interpreteranno tutti i personaggi della commedia plautina.

“Càsina” sarà in scena al Teatro Città di Cairo Montenotte giovedì 7 febbraio alle ore 21.00.
Il prezzo del biglietto è di €. 18.00; riduzione per giovani fino a 25 anni: €. 10.00.

Spettacolo teatrale Càsina di Plauto

 

“CASINA”
di Marina Thovez
da Tito Maccio Plauto
Con Mario Zucca e Marina Thovez
REGIA di Marina Thovez – SCENE di Nicola Rubertelli

L’ultima commedia di Plauto riscritta per due attori che si alternano a coprire tutti i ruoli: sette personaggi.
Due attori, rimasti soli per un artifizio che si svelerà, entrano ed escono dai personaggi sotto gli occhi del pubblico, trasformati in pochi secondi, sudano, si strappano i vestiti e la parte per dar voce a storie di infedeltà coniugale, rivalità tra servi, tra genitori e figli, pedine di un gioco più grande di loro: il teatro nel teatro.
La trovatella Casina, desiderata da tutti gli uomini della famiglia, getta lo scompiglio in casa. Per porre fine ai litigi si decide di affidare al Fato la scelta del futuro sposo, tramite un sorteggio. E mentre il vincitore si prepara alla sua notte d’amore, le donne architettano una grande beffa che manderà tutti in bianco!

Note di regia
“Proporre la rielaborazione di un classico significa nuotare nel ventre della nostra civiltà, una cultura che ha raggiunto un livello tale di eccellenza che è doveroso tenerla viva e continuare a divulgarla, ma significa anche attraverso l’antico dire qualcosa di nuovo. La forza dell’originale sta nell’intreccio sicuro, nella gioia di vivere che scatenano i personaggi, in tutti i tipi di comicità del suo linguaggio; la nostra originalità sta nel calare Plauto in quel mondo, la Roma repubblicana, militare e contadina, che si sta affacciando al dominio del mondo, che ha un forte interesse per la cosa pubblica e che vuole diventare grande anche nell’arte come sommo segno di civiltà.
Gli attori sono gli ultimi due personaggi plautini post litteram, pieni di difetti, egocentrici e bugiardi, malati, malati per la risata, ma in fondo eroi, animati dalla stessa voglia di far teatro che portò Plauto ragazzino a cercare fortuna a Roma.
2200 anni fa Roma riconobbe in quel forestiero innovatore il genio e gli tributò un successo senza pari. Se oggi ci siamo allontanati da quel sentire allora non è forse inutile ricordarlo”. M. Thovez