IL RICHIAMO DELLE TERRE
Artisti della Ceramica a Cairo
Opere ceramiche di: Gaiezza, Lusso, Marchetti, Pagliaro, Plaka, Sipsz
Dal 1 al 15 settembre 2012
Foyer del Teatro – Palazzo di Città, Piazza della Vittoria n. 29

Considerato il successo di pubblico la mostra è stata prorogata fino a domenica 23

Orario
Feriali: dalle ore 17 alle 19
Sabato e festivi: dalle ore 10.30 alle 12.30 e dalle ore 17 alle 19
Ingresso libero
Catalogo in mostra

Gli artisti ceramisti Roberto Gaiezza e Sandro Marchetti cairesi ospitano idealmente i loro colleghi albisolesi Giacomo Lusso, Aldo Pagliaro, Ylli Plaka e Carlo Sipsz. In questa occasione espositiva, presentata dal critico d’arte Riccardo Zelatore, verranno proposte opere recenti della diversificata produzione degli autori che spesso usano “ceramicare” negli stessi forni. Una grande installazione di “ Ipersfere” ceramiche dal diametro di 60 centimetri cadauna sarà il biglietto da visita proposto ai visitatori della mostra con allestimento all’aperto nel prospicente anfiteatro. Intento già sperimentato con successo per instaurare un rapporto tra opera, territorio, ma anche tra ceramica e città inserendo l’arte nel contesto cittadino. Sabato 15 settembre gli Artisti, in diretta davanti al pubblico presente, realizzeranno un pannello lungo tre metri che dopo colorazione e cottura diventerà patrimonio della Città di Cairo. In mostra ad ingresso libero, sarà disponibile il catalogo.

L’equilibrio delle diversità

Sono sei, ma a differenza dei personaggi di pirandelliana memoria, i nostri artisti sono ormai consapevoli di una loro identità acquisita. Non sono un movimento e neppure un gruppo dichiarato, benché alcuni di loro si siano già presentati sotto una comune etichetta. Li lega un’amicizia certo non di circostanza, ma soprattutto li accomuna il mezzo ceramico che da un pò unisce il loro modo di pensare e fare arte. Pur mantenendo, nei modi e nei tempi, una effettiva indipendenza espressiva, condividono premesse poetico ideologiche, l’impegno nella ricerca sui materiali e sui procedimenti linguistici, il tentativo di andare oltre l’apparenza. Ulteriore ingrediente non secondario di questa formula artistica è l’appartenenza, o quanto meno la frequentazione – quotidiana per alcuni, reiterata per altri – di un territorio che trasuda ceramica a livello genetico. In ultimo, sono sodali ad un itinerario espositivo cercato e voluto congiuntamente, a fissare per immagini ceramiche uno spaccato della realtà albisolese contemporanea.
(stralcio tratto dal testo di R. Zelatore)