Viva la Libertà!

“Poi spuntò l’alba. Ed era il 25 aprile”

Nonostante le restrizioni imposte dall’emergenza sanitaria, che impedisce lo svolgimento di manifestazioni in presenza, la Città di Cairo Montenotte celebra la ricorrenza della Festa della Liberazione, confermando l’attualità dei valori che essa rappresenta.

Il Sindaco della Città di Cairo Montenotte Paolo Lambertini e il Presidente dell’A.N.P.I. Sezione “Pietro Alisei (Lupo)” di Cairo Montenotte, rendono Onore ai Caduti per la Libertà, con la deposizione di una corona di alloro presso il Monumento di Piazza della Vittoria.

Le note musicali, che impreziosiscono la solennità del momento, sono a cura del Prof. Andrea Piccardi della Banda Comunale “Giacomo Puccini” di Cairo Montenotte.

Intervento del Sindaco della Città di Cairo Montenotte Paolo Lambertini

Intervento del Presidente dell’A.N.P.I. Sezione “Pietro Alisei (Lupo)” di Cairo Montenotte Prof.ssa Leda Bertone

Domenica 25 aprile 2021 l’Amministrazione Comunale, in collaborazione con la locale Sezione dell’A.N.P.I., ha solennemente celebrato la Festa della Liberazione.

L’ Anniversario della Liberazione, che ricorre il 25 aprile,  è una festa nazionale che celebra la liberazione dell’Italia dall’occupazione nazista e dal regime fascista.

Come ricorda l’enciclopedia libera online Wikipedia, “è un giorno fondamentale per la storia d’Italia e assume un particolare significato politico e militare, in quanto simbolo della vittoriosa lotta di resistenza militare e politica attuata dalle forze armate alleate, dall’Esercito Cobelligerante Italiano ed anche dalle forze partigiane durante la seconda guerra mondiale a partire dall’ 8 settembre 1943“.

La Resistenza italiana durò venti mesi, due inverni e un’estate, coinvolgendo persone di ogni età, origine sociale e provenienza geografica, con una forte presenza femminile: tra i partigiani si contarono, alla fine, circa ventinovemila morti, mentre altri ventimila rimasero mutilati e invalidi.
Come ha ben raccontato nel libro “Le due guerre” Nuto Revelli, prima capitano degli alpini in Russia, poi comandante partigiano della Banda Italia Libera e narratore preziosissimo delle vicende belliche e sociali del cuneese, la Resistenza vide sovrapporsi due differenti conflitti: una guerra patriottica, di liberazione dall’occupazione nazista, e una guerra partigiana, contro i fascisti della Repubblica di Salò, con l’obiettivo più strettamente politico di riorganizzare lo Stato e le istituzioni in una forma democratica più avanzata e realmente liberale.

Il comune orizzonte patriottico che unì i partigiani nella lotta armata, si affiancò ad una forma più silenziosa e meno appariscente di resistenza civile, fatta da persone comuni, costruita nel supporto logistico, organizzativo, morale, ispirato da sentimenti di pietà e solidarietà che in molti casi avevano concrete basi religiose e altrettanto patriottiche. Nel tentativo di interrompere il legame tra la resistenza militare e la resistenza civile, tedeschi e fascisti risposero con le molte stragi che presero di mira le popolazioni. Alla fine i morti furono circa diecimila, tra loro donne, anziani e bambini, con alcuni luoghi ancora oggi simbolo della recrudescenza nazi-fascista, fatta di gratuite esplosioni di rancore, vendetta e disprezzo: Boves, Marzabotto, Sant’Anna di Stazzema, Padule di Fucecchio.

Anche nel territorio del nostro Comune fu intensa l’attività partigiana, con un notevole tributo di vite pagato alla causa della Liberazione: ne parla diffusamente il libro edito da L. Editrice “Da Montenotte alle Langhe. L’epopea dei Partigiani dalla Brigata Savona alla Divisione Fumagalli”, storia della formazione partigiana ligure-piemontese sviluppatasi nel Gruppo “Bacchetta” sorto sulle alture di Rocchetta Cairo, trasferitosi poi in Valle Uzzone, dove aderì al Gruppo autonomo “Mauri”, con vicende ricostruite attraverso testimonianze originali di partigiani e documenti d’archivio.
Ventitre partigiani valbormidesi, tra cui sei cairesi, sono stati insigniti, nel dicembre 2016, con la “Medaglia della Liberazione” dall’allora Prefetto di Savona Giovanni Manari, che nel consegnare le onoreficenze, ribadì che si trattava di “un riconoscimento finalizzato a ricordare l’impegno, spesso a rischio della propria vita, di uomini e donne per affermare i principi di libertà e indipendenza sui quali si fondano la Repubblica e la Costituzione, nonché per trasmettere tali valori alle nuove generazioni”.
I sei partigiani cairesi erano: Arnello Oreste, Bonifacino Filippo, Ghiso Alfonso Angelo, Leone Augusto, Piovano Ottavio e Sangalli Gianfranco: nel frattempo alcuni di loro non ci sono più, la celebrazione di domenica prossima servirà anche a tenere vivo il ricordo della loro tenacia, della forza d’animo e dell’orgoglio con cui hanno testimoniato fino all’ultimo un ideale nobile, autentico, immortale: la Libertà.

Per approfondire (divagando):

I PARTIGIANI D’ITALIA – Lo schedario delle commissioni per il riconoscimento degli uomini e delle donne della Resistenza: www.partigianiditalia.beniculturali.it

E’ possibile accedere ai dati e alle riproduzioni digitali delle schede originali. Attualmente sono pubblicate quelle delle Commissioni Campania, Emilia-Romagna, Estero, Lazio, Liguria, Marche, Piemonte, Lombardia, Toscana, Umbria. Le schede delle restanti Commissioni saranno pubblicate entro il 2021.

Nel sito web NOI Partigiani – Memoriale Della Resistenza Italiana ci sono le testimonianze di chi ha vissuto la Resistenza in prima persona e non vuole che si dimentichi.
E’ un progetto, avviato nel 2019, da Laura Gnocchi e Gad Lerner che si pone l’obiettivo di raccogliere il massimo numero di testimonianze dei protagonisti della Resistenza, comprese le molte rilasciate in precedenza e disseminate in vari archivi.
Sono centinaia di volti di partigiane e partigiani quelli che compongono le tessere del mosaico di questo Memoriale della Resistenza italiana, le loro testimonianze rappresentano un insieme di storie di vita raccontate in tarda età dai diretti interessati, allora giovanissimi.
Ciascuno di loro, nella grande varietà delle estrazioni sociali e degli orientamenti culturali, afferma una scelta di libertà compiuta rivoltandosi contro il regime fascista e l’invasore tedesco.
Il progetto è a cura dell’ A.N.P.I. Nazionale e diventerà il cuore del Museo Nazionale della Resistenza che nascerà a Milano.

Tra le novità librarie segnaliamo due testi, disponibili nei prossimi giorni presso la Biblioteca Civica “F.C.Rossi” di Cairo Montenotte, che vanno ad arricchire una bibliografia già sterminata riguardante la Resistenza, particolarmente significativi per la caratura degli autori e per la qualità dei contenuti:

Chiara Colombini – Anche i partigiani però…
Editore Laterza, Collana Fact Cecking: la Storia alla prova dei fatti, Marzo 2021
Una certa forma di disinteresse, da qualche anno, si sta allargando sulla memoria della “guerra civile”, fino a coprirla con una coltre grigia: Chiara Colombini, ricercatrice presso l’Istoreto di Torino,  una delle studiose più brillanti della Resistenza, cerca di mettere a fuoco i pregiudizi sui partigiani, ormai radicati nel senso comune, cercando spiegazioni e risposte oggettive, replicando, con “prove dei fatti”, come dice il nome della collana, al disagio collettivo, in qualche caso al disprezzo, che si esterna in critiche e in attacchi frontali all’antifascismo, il più delle volte gratuiti e non documentati.
Giovanni De Luna – Il partito della Resistenza. Storia del Partito d’Azione (1942-1947)
Editore UTET, Aprile 2021

Torna in libreria, a 40 anni dalla prima edizione e con la prefazione di Chiara Colombini, questo libro che racconta la parabola del Partito che si sciolse a soli quattro anni dalla nascita, con una storia breve che lo vide però protagonista di tutte le tappe fondamentali che contribuirono alla nascita della democrazia: la resistenza, la fine del fascismo, il referendum monarchia-repubblica, la stesura della Costituzione. Molti degli uomini che vi appartennero restarono protagonisti della vita politica e sociale, fornendo un contributo straordinario negli anni a seguire: Altiero Spinelli, Vittorio Foa, Norberto Bobbio, Ugo La Malfa, Carlo Azeglio Ciampi ed altri ancora.

Gian Piero Alloisio è stato ospite del Teatro Comunale “Osvaldo Chebello” nel luglio 2014, con il suo “teatro canzone”, in uno spettacolo dedicato a Giorgio Gaber. Ex Assemblea Musicale Teatrale, gruppo di origine genovese, noto alla fine degli anni settanta per alcuni dischi usciti sul mercato e diverse collaborazioni con cantautori allora sulla cresta dell’onda, in primo luogo Guccini che, anni dopo, nell’album Metropolis inciderà la loro bellissima Venezia.
In seguito molto teatro e tanti spettacoli di impegno civile, a testimonianza di valori fondamentali, libertà, democrazia, memoria, Resistenza. Proprio un partigiano, Aria, Mario Ghiglione, è il cuore pulsante del suo lavoro in scena questa settimana, nel contesto dell’Anniversario della Liberazione.
“Aria, il partigiano bambino”, patrocinato dalla Regione Liguria, sarà in diretta streaming  venerdì 23 aprile alle ore 20:30 dal Teatro della Tosse di Genova, sulle pagine Facebook del Festival Pop della Resistenza (www.facebook.com/FestivalPopResistenza), della Coop Liguria (www.facebook.com/CoopLiguria), sul sito web della Coop Liguria (www.coopseitu.it) e sul canale YouTube del Teatro Italiano del Disagio (www.youtube.com/channel/UCUEkUrAgBfigFl_krKHaRHg).
Si tratta di uno spettacolo con canzoni, racconti, interviste allo stesso Aria, con numerosi ospiti.
Fino a giovedì 29 aprile, sulla pagina Facebook di Gian Piero Alloisio (www.facebook.com/gianpieroalloisio) e ancora sul canale YouTube del Teatro Italiano del Disagio sarà disponibile lo spettacolo “Aria di Libertà”, che dal 2014 al 2019 Alloisio ha condiviso con il partigiano, scomparso lo scorso anno, portandolo nelle scuole, nei teatri e nelle piazze.

Italia Libera – Storia di una formazione partigiana
Documentario di RAIPLAY con Peter Freeman e la partecipazione di Chiara Colombini, storica della Resistenza.

La storia della banda partigiana “Italia Libera”, un pugno di uomini e donne che dal nulla riuscì a costruire un esercito. Venti mesi di guerra partigiana: dai momenti cupi e tragici dell’8 settembre e dell’occupazione tedesca, ai giorni della Liberazione, tratto da La Grande Storia
Sito web della Fondazione Nuto Revelli Onlus – Coltivatori di memoria: www.nutorevelli.org

In occasione del 75° Anniversario della Liberazione, un anno fa, il gruppo di musica occitana Lou Seriol , con la presenza di diversi ospiti-amici, ha proposto il brano Canson ‘d Paraloup, dedicato al luogo simbolo della lotta partigiana in Valle Stura, dove agì la Banda Italia Libera, che, dopo un importante recupero architettonico, è diventato oggi anche luogo di una doppia memoria: quella della resistenza e quella della vita contadina.
Il video, realizzato in pieno lockdown, ha visto i membri della band suonare e cantare ciascuno dalla propria abitazione, in un mix perfetto di parole e suoni che ha permesso di non interrompere la tradizione di festeggiamento della Liberazione che anima da sempre i giovani musicisti occitani.
Nelle parole del frontman Stefano Degioanni  la spiegazione dell’importanza di tenere sempre vivo il ricordo e di focalizzarlo su posti imprescindibili come Paraloup.

Sabato 24 aprile i Lou Seriol parteciparanno al progetto RESISTENZE, al Teatro Toselli di Cuneo. Quest’anno la tradizionale commemorazione diventa un evento digitale, dove non mancheranno i momenti di memoria, musica e teatro legati alla città assolutamente simbolo della lotta partigiana.
Sarà possibile seguire RESISTENZE, per un’Europa libera e unita in diretta streaming a partire dalle ore 21 sul canale YouTube del Comune di Cuneo (www.youtube.com/user/comunedicuneo)

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