Oltre il deserto_sito

L’Assessorato alla Cultura è lieto di ospitare presso il Palazzo di Città l’esposizione di fotografie “Negritudine”, una proposta della associazione “Oltre il Deserto” di Pisa che apre una finestra sulla realtà, drammatica ma coraggiosa, del Burkina Faso e del suo popolo attraverso gli scatti firmati dal fotografo Pino Bertelli. L’allestimento è visitabile dal 6 al 16 agosto, gratuitamente, negli orari di apertura del Palazzo di Città.

“NEGRITUDINE” E “OLTRE IL DESERTO”

La mostra vuole celebrare simbolicamente, attraverso le immagini, le donne bambine del Burkina e i loro piccoli, i loro diritti negati, la loro voglia di riscatto in una terra difficile ma che non le piega. Alle burkinabè, donne miti, dolcissime, lavoratrici indomabili che si occupano di tutto, dalla crescita e la cura dei figli al lavoro nei campi, dalla vendita al mercato dei prodotti coltivati, all’approvvigionamento, spesso dopo lunghe ed estenuanti marce nel deserto in cerca di acqua da bere e per cucinare. Dalle loro storie nasce l’interesse per la difesa dei diritti umani nei confronti dei popoli più ‘deboli’, che non godono dei basilari diritti sanciti dalla Dichiarazione dei Diritti Umani, e dall’interesse nella difesa della salute fisica, psichica e sociale della donna, volta all’ottenimento di opportunità ed aspettative di vita migliori.
Il Burkina Faso, spiega il presidente dell’Associazione, Silvia Vitarelli, “è uno dei Paesi più poveri al mondo, dove il 46,4% della popolazione vive al di sotto della soglia di povertà e l’80,5% abita nelle aree rurali. In questa terra si muore: l’aspettativa di vita è di poco inferiore ai 50 anni e l’età media degli abitanti è 17 anni. Il forte impatto dell’Aids ( il 4% della popolazione ne è affetto) è una delle cause principali di decesso; ogni anno più di 2000 donne perdono la vita per complicazioni legate alla gravidanza e al parto; e il governo stima che il 42,4% delle coniugate non ha accesso ai metodi contraccettivi di cui ha bisogno. E’ stato calcolato che il tasso di fertilità femminile è di circa 6,9 figli per ciascuna; le donne-bambine che vivono nelle aree rurali hanno molte più probabilità di metterne al mondo: 157 adolescenti su 1000 che vivono nei villaggi diventano madri, ma non riescono a raggiungere gli ospedali, perché la distanza media da essi è di 7,5 chilometri. Le donne-bambine si sposano tra i 10 e i 19 anni, ma non sanno né leggere né scrivere, lo sa fare solo il 21% della popolazione femminile”.
La mostra, come detto, nasce su iniziativa di “Oltre il deserto”. L’associazione, spiega la vice – presidente Cristina Bartolini, “è stata fondata da quattro amiche che nel 2013, dopo un viaggio umanitario in Burkina, hanno deciso che si doveva guardare, appunto, ‘Oltre’. Dall’incontro con persone che da anni sono impegnate in significativi progetti di sostegno allo sviluppo in Africa, è scaturita in noi la volontà di dar vita a un’esperienza organizzata tesa a favorire, in Burkina, forme di autogestione locale che valorizzino le risorse e le strutture sul posto, in stretto accordo e in collaborazione con le autorità locali (in particolare con i Dipartimenti di Kubrì e di Gorom Gorom). Tutto questo, lavorando in rete con chi già da anni segue la cooperazione in Africa; e facendo sistema in maniera più efficace anche con le associazioni e gli enti (sia pubblici, sia del terzo settore) impegnati su questo fronte.

PINO BERTELLI

Giornalista, fotografo di strada, film-maker, critico di cinema e fotografia. I suoi lavori parlano di diversità, dell’emarginazione, dell’accoglienza, della migrazione, della libertà, dell’amore dell’uomo per l’uomo come utopia possibile: temi che sono fra i centrali nel filone neo-situazionista italiano. Nel 1993, sulla vita politica e l’opera fotografica di Pino Bertelli, il regista tedesco Jürgen Czwienk ha girato un film-documentario, “Fotografare con i piedi”. Traendo ispirazione dal suo libro “Cinema della diversità 1895-1987”, il regista Bruno Tramontano ha realizzato un cortometraggio, “Adoro solo l’oscurità e le ombre”. Gli scritti di Bertelli sono tradotti in diverse lingue e l’International Writers Association (Stati Uniti) lo ha riconosciuto scrittore dell’anno 1995, per la “non-fiction”. Pier Paolo Pasolini, maestro e amico, gli ha regalato la prima macchina fotografica quando aveva quindici anni. È direttore responsabile della rivista di critica “Tracce”, della rivista letteraria “Il libro volante”, direttore editoriale della casa editrice Traccedizioni; collabora con “Le monde diplomatique”, “Fotographia”, “Sicilia Libertaria” e altre testate. Nel 1999 gli è stato conferito il “Premio Castiglioncello” per la fotografia. Nel 2004 ha ricevuto il “Premio Internazionale Orvieto”, per il miglior libro di reportage: “Chernobyl – Ritratti dall’infanzia contaminata”. Ha esposto alla Mostra d’Arte Biennale di Venezia nel 2011. Fa parte di “Reporters sans frontières”.