Domenica 26 febbraio con inizio alle ore 9,00, presso la sede del Gruppo Alpini in Piazzale Aldo Moro a Cairo Montenotte, prenderà avvio la cerimonia in ricordo dei caduti nella battaglia di Nowo Postojalowka, in occasione del 74mo anniversario, organizzata dall’Associazione Nazionale Alpini unitamente all’Amministrazione comunale.

Dopo l’alzabandiera, alle ore 10,00, verrà scoperta una stele in memoria degli Agenti di scorta all’On. Aldo Moro caduti per la Patria: Domenico Ricci, Oreste Leonardi, Giulio Rivera, Francesco Zizzi e Raffaele Iozzino.
Quindi verrà formato un corteo che raggiungerà Piazza della Vittoria dove verrà reso onore ai caduti e alle ore 11,00 sarà celebrata, nella Chiesa Parrocchiale di San Lorenzo, la Santa Messa in ricordo dei caduti della Cuneese.
Alle ore 13,00 è previsto il “Rancio alpino” presso il ristorante “La Torre”, su prenotazione.
Alla cerimonia parteciperanno la Banda Musicale “G. Puccini” di Cairo Montenotte e la Corale Parrocchiale.

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12.575 Alpini caduti e dispersi, dei quali 82 erano Cairesi: è stato questo l’esito della terribile battaglia di Nowo Postojalowka.
La Divisione Alpina Cuneense partita nel luglio 1942 era costituita dal primo e secondo Reggimento alpini, dal 4° Reggimento di artiglieria da montagna dal IV° Battaglione Misto Genio, dal I° e II° Complementi e dai Servizi Reggimentali Sanità, Sussistenza, Salmerie che, insieme alle Divisioni Tridentina e Julia costituivano il corpo d’Armata Alpino.
A Nowo Postojalowka la Cuneense era giunta, nella fase di ripiegamento, dalle posizioni che occupava sul fiume Don,  a causa dello sfondamento dei sovietici nel settore tenuto dall’Armata Romena-Ungherese. Qui la divisione male armata, già provata dalla fatica e dalla fame, si trovò’ a combattere contro un nemico superiore di numero e di armi per aprirsi un varco verso casa.
Nella battaglia vennero praticamente annientati gli alpini del Saluzzo, del Ceva, del Borgo S. Dalmazzo e del Dronero e del Mondovì e qui inizio il calvario dei superstiti che continuarono ad avanzare combattendo praticamente fino al 27 gennaio 1943, quanto la cattura del Generale Battisti e degli ufficiali al suo comando, ne segnò in pratica la fine.
Nonostante tutto questo, molti alpini non si arresero e quando sopraggiunsero i Cosacchi li accolsero a fucilate, anche se ogni resistenza era impossibile e vana. Fini così la gloriosa Divisione Alpina Cuneense a cui toccò in questa tragica campagna il doloroso primato delle perdite, quasi 14 mila fra ufficiali, sottufficiali, alpini morirono o furono dichiarati dispersi in terra di Russia.