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Era sempre un piacere incontrare Luciano Berruti.
Era un uomo contagioso di molte cose, ad esempio allegria ed ottimismo.
Faceva bene parlare con lui, anche solo qualche minuto, oppure ascoltarlo, qualsiasi argomento avesse in mente di trattare.
Di solito la sua più grande passione, la bicicletta. Ma non solo, era una miniera di storie, di conoscenza, di ricordi.
Prima di trasferirsi a Cosseria aveva abitato a lungo a Rocchetta di Cairo, dove la sua famiglia ha lasciato ricordi vivissimi e belli, e dove in tanti, oggi, non si rassegnano alla sua improvvisa scomparsa.
Luciano sapeva creare legami molto forti, merito del suo carattere espansivo e di quella inarrestabile voglia di fare.
Del suo entusiasmo formidabile ha parlato un lungo articolo del Venerdì di Repubblica pubblicato alla fine di settembre dell’anno scorso, in concomitanza con la ventesima edizione dell’Eroica di Gaiole in Chianti, la corsa simbolo che meglio di tutte le altre ha saputo raccontare la tempra dell’uomo e del corridore che, non a caso, proprio della “cicloturistica” storica toscana era diventato testimonial.
Luciano vorremmo ricordarlo così, attraverso le sue imprese, le tante cose che ha costruito e che resteranno nel tempo, il bene che ha fatto al nostro territorio, la sua fantasia e una contentezza contagiosa che adesso, di sicuro, ci mancherà.
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