L’Amministrazione comunale ricorda il ventesimo anniversario della morte di Fabrizio De André, avvenuta a 58 anni il giorno 11 gennaio 1999. Con l’iniziativa intende celebrare un grande artista, indissolubilmente legato a Genova e alle sue peculiarità di città multiculturale, crocevia di genti spesso consumate dai vizi e dalle miserie umane, delle quali è stato cantore e, attraverso le sue parole raffinate e rivoluzionarie, compagno solidale di esistenza quotidiana.
Uno dei pochi che possa realmente dirsi poeta, non a caso sempre più frequentemente inserito nelle antologie scolastiche, il primo che ha saputo complementare una musica popolare e semplice alla ricercatezza stilistica dei testi.
Dalla parte dei vinti, a muso duro contro ogni declinazione di potere, con rabbia, livore, ma anche con amore e autentico senso del perdono, De Andrè ha saputo cantare, forse come nessun altro, i sentimenti umani più autentici, attraverso la sua esperienza di vita sul campo, fatta anche di parentesi drammatiche, come quando venne rapito in Sardegna insieme alla moglie Dory Ghezzi.
Un artista unico, fuori dagli schemi, un genio solitario, incisivo e attualissimo, in molti casi scomodo, del quale si sentirà per sempre la mancanza. Discreta e profonda, come lui.

 

Il suo ultimo tour dal vivo “Mi innamoravo di tutto” del 1997/98 vedeva la presenza alla fisarmonica e come voce del coro di Danila Satragno, cantante e jazzista cairese.

 

Il ricordo del cantautore genovese si concretizzerà giovedì 24 gennaio alle ore 21 con lo spettacolo “LA COLLINA DI SPOON RIVER E LE CANZONI DI FABRIZIO DE ANDRE’” ospitato nel Teatro Osvaldo Chebello, nell’ambito della Stagione Teatrale, fuori abbonamento.
Si tratta di un musical, per la regia di Lazzaro Calcagno, che fu allestito la prima volta per il 70° anniversario della traduzione dell’Antologia di Spoon River di Lee Master a cura di Fernanda Pivano, condannata dal regime fascista per il sentimento libertario che si respirava nell’opera. Ora debutta nuovamente, arricchito e ampliato nei suoi testi.
L’opera è una raccolta di poesie in forma di epitaffio, che raccontano la vita delle persone sepolte nel cimitero di un piccolo paesino immaginario della provincia americana.
Fabrizio De André lesse Spoon River a diciotto anni, ritrovando se stesso in alcuni personaggi, scelse nove poesie dall’intera raccolta e, con la collaborazione di Giuseppe Bentivoglio e Nicola Piovani, rielaborò i testi, scrisse le musiche e le raccolse nell’album “Non al denaro, non all’amore né al cielo”.
In una scena asciutta caratterizzata da un baule colmo di antichi oggetti di uso comune, scorrono proprio i personaggi che hanno ispirato il cantautore genovese, evocati da Antonio Carlucci, Sara Damonte, Antonella Margapoti e Manuela Salviati, e sottolineati dal talento musicale di Matteo Troilo e dei London Valour che interpretano i testi di Faber.

Testi di Edgar Lee Master e canzoni di Fabrizio De André
Adattamento e Regia: Lazzaro Calcagno
Con Antonio Carlucci, Sara Damonte, Antonella Margapoti, Manuela Salviati.
Canzoni eseguite da Matteo Troilo e dai London Valour
Produzione: Il Sipario Strappato / Antico Teatro Sacco

Ingresso €.15,00, giovani sotto i 20 anni €.12,00.
Per informazioni e prenotazioni è possibile contattare il numero 333 497 8510.

 

Nei prossimi giorni la facciata del Palazzo di Città ospiterà uno striscione verticale dedicato al ricordo dell’artista.