Prosegue il ciclo di appuntamenti della nuova edizione de L’Incontro con l’Autore, il tradizionale ciclo di eventi organizzato dall’Assessorato alla Cultura: sabato 23 febbraio alle ore 16 presso la sala A. De Mari del Palazzo di Città, Franco Icardi presenta il suo nuovo volume intitolato “Navigare rende curiosi. Cristoforo Colombo e Amerigo Vespucci secondo i loro scritti autografi e le testimonianze di chi lo conobbe personalmente” accompagnandoci in una straordinaria avventura alla scoperta dei lati più affascinanti e segreti dei navigatori europei e delle loro imprese.

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FRANCO ICARDI
L’autore è nato a Cengio (Savona). Ha lavorato sino all’agosto 2010 nella Biblioteca Civica di Cairo Montenotte dopo aver conseguito il diploma da bibliotecario presso la Biblioteca Apostolica Vaticana. I suoi anni giovani li ha passati a studiare anche in Belgio ed all’Università di Lione in Francia. Ha seguito corsi di antropologia, etnologia e linguistica all’Università di Abidjan in Costa d’Avorio.
Dall’agosto 1970 al 1985 ha lavorato in Africa Occidentale, ed in seguito a Roma come Consigliere Generale di una società internazionale che è presente nei cinque continenti. E’ appassionato di storia locale e nel 2009 ha pubblicato la 2a edizione del libro “Gli antichi Liguri e le Ligurie, la Val Bormida e Roccavignale. Alla ricerca delle radici comuni dall’età della pietra ad oggi”. Ora presenta il frutto di una ricerca di tre anni attraverso gli archivi spagnoli, portoghesi ed italiani che gli hanno fatto scoprire la figura di Colombo nel suo contesto storico ed in quello delle grandi esplorazioni geografiche.

Cristoforo Colombo non è nato a Genova, ma a Savona
Presentazione del volume a cura dell’autore
Se andate a Genova e chiedete della casa natale di Cristoforo Colombo vi mostrano la casa di un lanaiolo o tessitore che porta lo stesso nome – è un omonimo -, ma più giovane di 16 anni dello scopritore dell’America. Se invece volete conoscere il vero Colombo dovete andare a leggere i suoi scritti autografi, ciò che di lui riportano i documenti reali spagnoli, le testimonianze dei suoi famigliari e delle persone che lo conobbero personalmente. E’ ciò che ha fatto Franco Icardi e che riferisce nel suo libro: “Navigare rende curiosi. Cristoforo Colombo e Amerigo Vespucci secondo i loro scritti autografi e le testimonianze di chi li conobbe personalmente”. Nel 2012 ricorre il cinquecentesimo anniversario della morte di Amerigo Vespucci e l’autore ha voluto ricordare anche le sue scoperte che completano egregiamente quelle di Colombo. Il volume è stato stampato presso le Arti Grafiche DIAL di Mondovì. Qui vengono riportati i documenti reali spagnoli e quelli dell’Archivio Segreto dell’Ordine Cavalleresco di Santiago che attestano solennemente della nascita di Cristoforo Colombo a Savona. Il Ligure scrive di essere “andato per mare fin dalla giovanissima età” e di aver navigato per 27 anni consecutivi. Sono i suoi anni di giovane capitano corsaro al soldo del francese Renato d’Angiò quando attacca navi spagnole-aragonesi nel Mediterraneo. Poi nell’Atlantico prende parte il 13 agosto 1476 all’assalto di cinque navi genovesi. E tra i resti delle sue ossa nella tomba di Santo Domingo sono state trovate due piccole palle di piombo, ricordo tangibile di qualche arrembaggio. Poi Cristoforo si stabilisce in Portogallo dove si sposa ed ha figli. Naviga sin oltre l’Islanda alla ricerca delle terre scoperte dai Vichinghi sin oltre la Groenlandia. Sempre in compagnia del fratello Bartolomeo giunge in Guinea nel forte portoghese della Mina de Ouro. Nel viaggio di ritorno dalle coste africane della Costa d’Oro – ora Ghana – comanda due navi portoghesi che fanno scalo nell’isola di Porto Santo. Qui qualche anno prima suo suocero è stato il primo governatore di quest’isoletta dell’arcipelago di Madera. Ora Colombo conosce i venti alisei e le correnti oceaniche. Ha un sogno: quello di attraversare l’Atlantico per giungere nelle Indie. Non potendo realizzare questo progetto con il re del Portogallo si rivolge altrove. Perde sette anni insistendo presso i grandi di Castiglia. E solo quando i Re Cattolici spagnoli hanno cacciato dalla loro terra gli ultimi mori musulmani di Granada può contare su due caravelle ed una nave. Le caravelle “fanno acqua dalla chiglia per colpa della cattiva calafatura realizzata a Palos”, e la nave da trasporto, la Santa Maria, è una nave di Biscaglia che alcuni amici del porto di Santa Maria gli hanno messo a disposizione. Così Cristoforo parte alla volta del Cina e dell’India, ma trova “l’America“. Scopre un Mondo Nuovo che permette alla vecchia Europa di uscire dal suo isolamento e dai suoi pregiudizi. Apre così le porte ad una nuova era, quella moderna che ha come base l’esperienza diretta delle cose viste e sperimentate. In questa impresa è coadiuvato dal banchiere-mercante fiorentino Amerigo Vespucci che con quattro viaggi – due su navi spagnole e due su navi portoghesi – completa le scoperte in Sud America. Egli con i suoi scritti e le sue carte geografiche fa conoscere questo nuovo continente in tutta Europa a tal punto che un cartografo tedesco dà il nome di America alle nuove terre. E’ l’occasione di essere fieri di questi due nostri concittadini che rendono famosa l’Italia nel mondo. Con Colombo e Vespucci il Medioevo è finito definitivamente.

L’ingresso a tutti gli appuntamenti del ciclo “L’Incontro con l’Autore” è gratuito e la cittadinanza è invitata.