Oggi si celebra il Giorno del Ricordo, una solennità civile nazionale italiana istituita con la legge n. 92 del 30 marzo 2004, per conservare e rinnovare «la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale», quando tra il 1943 e il 1947 migliaia di italiani persero atrocemente la vita nelle stragi iugoslave perpetrate dall’esercito di liberazione di Tito.
Per questi motivi e nel ricordo commosso di quanti patirono nel corpo e nello spirito l’atroce violenza delle foibe, invito tutti i Consiglieri Comunali, le Associazioni presenti sul territorio, le Forze dell’Ordine e la Cittadinanza Tutta a ritrovarsi innanzi al Monumento dei Caduti in Piazza della Vittoria oggi Lunedì 10 Febbraio 2020 alle ore 18:00 per osservare insieme un minuto di raccoglimento.

Allego una breve riflessione da condividere con tutti Voi, ricordare serve e aiuta noi, ricordare è doveroso per chi ha subito ingiustizia, dolore, sofferenza e morte.

– Il 10 febbraio si celebra il Giorno del Ricordo, istituito con larghissima maggioranza dal Parlamento nel 2004, per ricordare la tragedia delle foibe e dell’esodo degli italiani da Istria, da Fiume e dalla Dalmazia, eccidi ai danni della popolazione italiana che si verificarono tra il 1943 e il 1947 per mano dei partigiani jugoslavi.
Si tratta di pagine decisamente tragiche della nostra storia, dove odio e orrore sembrano aver avuto la meglio sull’umanità, pagine a lungo rimaste nel silenzio, ma che, come ha ricordato il Presidente Mattarella, grazie alla lotta strenua degli esuli e dei loro discendenti, stanno uscendo dal cono d’ombra ed entrando a far parte della storia nazionale, accettata e condivisa.
Il ricordo si oppone alla dimenticanza. Dovere verso le vittime, per impedire che cadano nell’oblio. Dovere verso i sopravvissuti. Dovere verso l’intera società, affinché non si ripetano mai più certi eventi.
Condivido le parole del Capo dello Stato: “Alle vittime di quella persecuzione, ai profughi, ai loro discendenti, rivolgo un pensiero commosso e partecipe. La loro angoscia e le loro sofferenze non dovranno essere mai dimenticate. Esse restano un monito perenne contro le ideologie e i regimi totalitari che, in nome della superiorità dello Stato, del partito o di un presunto e malinteso ideale, opprimono i cittadini, schiacciano le minoranze e negano i diritti fondamentali della persona. E ci rafforzano nei nostri propositi di difendere e rafforzare gli istituti della democrazia e di promuovere la pace e la collaborazione internazionale, che si fondano sul dialogo tra gli Stati e l’amicizia tra i popoli.”
Non dimentichiamo mai di essere uomini civili, uomini con un passato da conoscere e un avvenire da costruire insieme. –

Paolo Lambertini – Sindaco della Città di Cairo Montenotte