L’Amministrazione comunale, in collaborazione con il CIV “Il Campanile” e l’Associazione “Le rive della Bormida”, propone tre giorni di musica nelle vie del centro con le canzoni di Mario Panseri, trasmesse in filodiffusione.

Nei giorni di venerdì 9, sabato 10 e domenica 11 aprile 2021 l’Amministrazione comunale, in collaborazione con il CIV “Il Campanile” e l’Associazione “Le rive della Bormida”, propone, nelle vie del centro storico, tre giorni di musica con le canzoni di Mario Panseri, trasmesse in filodiffusione.
L’Amministrazione, con questa iniziativa, vuole tenere vivo il ricordo del cantautore cairese d’adozione, prematuramente scomparso e rinnovare l’impegno alla realizzazione di una nuova edizione del “Premio Mario Panseri alla canzone d’autore – Città di Cairo Montenotte” che lo scorso anno non fu possibile realizzare a causa dell’emergenza epidemiologica, tutt’ora in corso.
L’auspicio è che le misure intraprese per la gestione e il contrasto all’emergenza dal Covid-19 portino i risultati sperati e che con il conseguente allentamento dei provvedimenti, sia possibile, in tutta sicurezza, rinnovare nel 2021 l’appuntamento con la quinta edizione del “Premio”.

Biografia di Mario Panseri

Mario Panseri compositore e musicista italiano, nacque a Roma il 17 agosto 1945. Figlio d’arte – mamma Teresa era insegnante di pianoforte, lo zio Nunzio Rotondo un affermato pianista jazz – incontrò la musica prima ancora del sillabario: iniziò a suonare il piano a soli 4 anni e a 6 vinse un concorso, “Il Festival del Fanciullo”, sbaragliando una quarantina di concorrenti suoi coetanei. Sul finire degli anni ’50 la sua famiglia si trasferisce in Liguria, a Cairo Montenotte, ove da adolescente inizierà a muovere i primi passi in una band locale suonando le tastiere. A 23 anni salirà sul palco con Philippe Leroy Ingrid Schoeller e Nunzio Rotondo. Per il canto, viene educato da Gianpiero Reverberi e successivamente da Enzo Micocci, col quale strinse grande amicizia. Nelle canzoni – di cui scrive parole e musica – Panseri cerca di tradurre le sensazioni che prova mentre le compone: vede la realtà che lo circonda senza falsi veli, spesso cruda e ingannevole. Al contempo però, si avverte sempre la speranza che l’uomo prima o poi riesca a compiere uno sforzo per ritrovare se stesso. Partendo da una cultura musicale che ingloba Beethoven, Chopin, Bach, Oscar Peterson, Georges Brassens, Leo Ferré, Luigi Tenco come pure Fred Buscaglione, Piero Ciampi, Gino Paoli, alla fine degli anni ’60 avvenne la svolta. Il Maestro Reverberi infatti, riconoscendo in lui una sensibilità affine a quella di Luigi Tenco, promosse il suo debutto artistico con la RCA con l’album omonimo “Mario Panseri”, uscito nel 1970 che conteneva canzoni quali “Ci siamo lasciati così” e “Non è come una canzone”, di discreto successo. Sempre con la RCA nel 1973 pubblica il secondo 33 giri dal titolo “Adolescenza”, tratto dal romanzo di Alberto Moravia “Agostino”. E’ questo un incontro tra musica e letteratura che valse al nostro il plauso della critica specializzata e dello stesso scrittore. Nel frattempo si dedica ad alcuni lavori teatrali collaborando anche con il Teatro Stabile di Genova quale interprete delle musiche del “Cerchio di Gesso del Caucaso” di Bertold Brecht, sotto la regia di Luigi Squarzina. Nel 1978, il cambio di etichetta discografica: esce per la Polydor/Phonogram il suo terzo LP “Sulla spiaggia d’inverno”, accolto favorevolmente dalla critica ma che ottiene un modesto successo di vendite. Un disco fatto soprattutto di parole, di quadri di vita filtrati attraverso una visione poetica delle cose, tra contemplazione e rimpianto, e che vede il suo amato mare “compagno giornaliero, che non parla ma ti riempie lo stesso la vita con la sua immensità”. Sarà questo il suo ultimo disco. Continuerà a comporre brani a tutt’oggi inediti, che presenterà alle serate del Tenco, sollecitato dal ‘patron’ Amilcare Rambaldi. Poi improvvisamente, il 28 dicembre 1995, una banale influenza arrestò per sempre il suo cuore, a soli 50 anni, lasciando la moglie Franca e la figlia Floriana, ai tempi undicenne.