Con la legge n. 92 del 30 marzo 2004, il Parlamento italiano ha ufficialmente riconosciuto il 10 febbraio quale “Giorno del Ricordo”, con l’obiettivo di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale.

Con una lettera aperta il Sindaco Paolo Lambertini invita la cittadinanza ad una riflessione costruttiva, fondata sulla conoscenza del passato e finalizzata ad un confronto aperto, nel segno di un dialogo sereno e conciliante.

Cari tutti,

il perdurare dell’emergenza sanitaria non ci blocca nel dare adeguata attenzione alle ricorrenze che sono un’occasione importante per fare memoria di tragedie del passato che hanno visto protagonista l’uomo contro l’uomo. Logiche aberranti di sopraffazione, di sopruso, di prevaricazione, che non possono e non devono essere giustificate da nessuna motivazione.

Insieme ai ragazzi delle scuole e alle Associazioni abbiamo ricordato nel Giorno della Memoria lo sterminio e le persecuzioni del popolo ebraico e di tutti deportati nei campi nazisti, con la realizzazione di video commemorativi.

Il 10 febbraio ricorre invece il Giorno del Ricordo, una solennità civile nazionale italiana istituita con la legge n. 92 del 30 marzo 2004, per conservare e rinnovare «la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale».

La tragedia delle Foibe – nelle quali i partigiani comunisti fedeli a Tito gettarono, tra il 1943 e il 1945, migliaia di italiani – e il dramma degli esuli istriano-dalmati, costretti ad abbandonare le loro case dopo la cessione di Istria, Fiume e Zara alla Jugoslavia, seguita alla sconfitta dell’Italia nella Seconda Guerra Mondiale, è una delle pagine più dolorose della storia del nostro Paese.

Vogliamo condividere una toccante poesia di Letizia Forichiari, che possa essere per tutti noi un ulteriore spunto di riflessione. Per non dimenticare.

FOIBE

Lì roccia,
lì buio,
lì morte.
Legati,
gettati nel buio,
vittime:
vittime ancora della follia,
dell’odio, della violenza.
Donne, uomini, vecchi, bambini:
tutti gettati nelle foibe.
Luoghi aspri, duri,
macchiati di sangue d’altre vittime.
Paura.
Le foibe: il nulla.
-Letizia Forichiari-

La storia ha un forte valore di magistero, insegna a non ripetere gli errori. La storia può ispirarci ad essere migliori, può renderci più umili, più consapevoli. Aiutiamoci a mantenere vivo il ricordo e ad alimentare sempre più la cultura della non violenza e del rispetto per il genere umano, a riflettere, non solo nelle giornate dedicate alle commemorazioni, ma ogni giorno, portando nella nostra quotidianità sentimenti di altruismo, di sostegno e vicinanza al prossimo.

Il Sindaco di Cairo Montenotte

Paolo Lambertini