Il DPCM del 03/11/2020 dispone la compilazione di un’autodichiarazione per giustificare eventuali spostamenti. Il relativo modello prevede di indicare luogo di residenza e luogo di domicilio (implicitamente, nel caso in cui siano differenti).
Vediamo di chiarire il significato dei due termini in modo da evitare, per quanto possibile, equivoci.

La residenza è il luogo dove una persona ha la dimora abituale, quindi dove normalmente abita con la propria famiglia, dove ha la propria abitazione, che si tratti di una casa di proprietà, come di un appartamento in affitto. Il Comune registra il luogo di residenza e lo può certificare. Sulla carta di identità risulta sempre indicato.

In determinate circostanze è possibile richiedere al Comune la residenza temporanea quando, per qualche ragione, la persona si sposta da un Comune ad un altro per un tempo inferiore ad un anno, dimorando però stabilmente nel nuovo Comune, anche se in via non definitiva. In questo caso è possibile chiedere l’iscrizione temporanea dopo che saranno trascorsi almeno quattro mesi di permanenza nel nuovo indirizzo; il Comune avvierà gli accertamenti della Polizia Locale e, se saranno positivi, rilascerà entro 30 giorni l’attestato di iscrizione nel registro delle residenze temporanee. Inoltre assoggetterà il nuovo residente alla tassazione TARI, a carico dell’intestatario del ruolo se confluisce in un’abitazione con persone già residenti, con la creazione di una nuova utenza se andrà ad occupare un’abitazione vuota.

Il domicilio è invece il luogo, indipendente rispetto a quello di residenza, dove una persona ha stabilito la sede dei suoi affari e interessi: può essere un ufficio dove svolge il suo lavoro, oppure un posto dove esercita qualsiasi attività, da solo o in compagnia e dove trascorre parte della sua giornata. Il domicilio dal punto di vista del Comune non è contemplato, e non può essere in alcun modo certificato. L’interessato può ovviamente dichiararlo, sotto la sua responsabilità.

In conclusione, al fine della compilazione dell’autocerficazione prevista per gli spostamenti, la persona deve indicare in alto il luogo di residenza ed eventualmente, di seguito, se ne dispone, il luogo di domicilio, sotto la propria responsabilità anche penale: non occorrono, per comprovare ciò, certificazioni da parte del Comune, tanto meno richiedere la residenza temporanea o inoltrare autodichiarazioni di nessun valore legale e utilità indicanti elezioni di domicilio.
Nella parte bassa del modello di autocertificazione si dettaglierà lo spostamento da effettuarsi, specificando e ribadendo, eventualmente, che si tratta del luogo dove è stato fissato il domicilio.

Scarica il modello di autocertificazione previsto dal DPCM 03/11/2020